Claudio Rapezzi
Ci ha lasciato Claudio Rapezzi.
Aveva partecipato al nostro ultimo congresso regionale lasciando come sempre tutti affascinati dalla sua immensa preparazione, dalla sua abilità comunicativa e da quella capacità innata che aveva di spiegare in modo semplice concetti complessi.
È stato per me e lo era ancora un punto di riferimento. Ho sempre ammirato la sua passione, la sua immensa Cultura, la sua grande intelligenza.
È una perdita immensa per tutta la Cardiologia. Per tutti i giovani studenti. Per tutti noi che giovani non siamo più ma che siamo stati suoi allievi. Per tutti quelli che lo hanno conosciuto ed ammirato.
Da domani ci sveglieremo più soli.
Ciao Claudio.
Maurizio Ongari
Pochi come il Prof. Claudio Rapezzi sapevano rendere semplici concetti complessi.
Mente brillante, cultura enciclopedica, ironia rendevano i suoi interventi ai Congressi assolutamente imperdibili.
Ho avuto la fortuna di averlo avuto come Professore negli anni di Specializzazione e il suo metodo investigativo, la sua passione per la conoscenza, la logica del ragionamento sono tra i regali più belli.
A nome mio e a nome di tutta la comunità Nazionale di FADOI esprimo il grande dolore per la grave perdita e la vicinanza alla Famiglia, alla Società Italiana di Cardiologia ed a tutta la Comunità Scientifica.
Non ti dimenticheremo Claudio! Grazie di tutto!
Tutta la comunità nazionale di FADOI è vicino alla Famiglia e alla Società Italiana di Cardiologia per la grave perdita che colpisce tutta la comunità scientifica.
Antonio Toto
Caro Antonio,
ciao a nome degli amici FADOI.
Ti ho conosciuto e apprezzato per la grande competenza, la costanza, il rigore scientifico, ma anche per la brillante intelligenza emotiva, la sottile ironia e la grande pazienza con cui hai affrontato le inevitabili difficoltà professionali e perfino la malattia.
Credo che proprio per queste capacità ti sei cimentato in uno dei campi più delicati e difficili della Medicina, le cure palliative e il fine vita, ottenendo ottimi risultati sia in ambito clinico che scientifico.
Grazie, perché con impegno, passione e competenza hai dato il via a un bellissimo percorso formativo in Medicina Palliativa e Terapia del Dolore che ha già coinvolto molti Internisti e, ne sono certo, sarà implementato ancora di più perché sarai sempre al nostro fianco.
Luca Moriconi
Ciao Dottor Toto, il tuo sorriso e la tua serenità ci siano di monito!
Giuditta Zocchi
Mauro Di Napoli
Ciao Mauro,
ti ho incontrato in FADOI ed a me, come a tutti, hai fatto negli anni dono della tua cortese disponibilita’, della tua discrezione nel renderti utile sempre nell’ombra e di quella competenza di “sapore” buono ed antico che era il tuo tratto autentico.
Non ti conoscevo benissimo come collega di lavoro ma in questi tuoi giorni di malattia ho scoperto da quanto affetto fossi circondato in Ospedale e quanto la tua mitezza e la tua bonomia unite alla tua serietà fossero da tutti apprezzate.
Ho condiviso questi pensieri con Francesco D’Amore, collega di una vita, Claudio Santini e quanti di noi oggi, con grande tristezza, sentono di aver perso un amico…
gentile e vicino come hai saputo essere!
Sei nei nostri pensieri e nel nostro cuore
Serena Fiore
Aldo Fierro
Caro Aldo non avremmo mai pensato di scrivere di te;
ci hai colti del tutto impreparati, fino a poche ore fa eri ancora presente ed attivo nella nostra comunità nella quale ti sei sempre distinto per affabilità e simpatia.
Ci mancherà la tua cordialità, la tua disponibilità, l’esperienza professionale e la tua curiosità scientifica che non sono venute mai meno anche quando le vicende della vita non ti hanno risparmiato profondi dolori.
Nonostante ciò, hai pensato sempre immediatamente a chi aveva più bisogno del tuo aiuto, hai conservato con tanta forza e dignità il tuo tratto cordiale nei rapporti con i tuoi colleghi ed amici ed hai messo in un angolo i problemi personali che cercavi di nascondere anche a te stesso.
Ecco tu eri (sei) così, un medico appassionato ed una persona attenta ed impegnata che ha lasciato una traccia speciale nel suo passaggio su questa terra.
Hai seminato a piene mani e non hai mai smesso di dare e per questo il tuo riposo sarà dolce.
Francesco D’Amore
Claudio Puoti
Il 15 Giugno è stato un giorno triste per la FADOI.
Dario, Aldo ed io, insieme a tantissimi altri amici, siamo rimasti senza parole e senza lacrime per il dolore che ci hai dato.
“Claudio anche questa volta sei riuscito a stupirci”.
Ci mancherà la tua passione, la tua vivacità, la tua ironia, la tua cultura che abbracciava i campi più disparati. Sei stato un uomo generoso e appassionato non solo nella professione ma anche nella società civile; ti sei impegnato totalmente per alleviare i disagi della gente più provata dalle difficoltà della vita.
“Hai difeso la bellezza delle cose fragili”. Hai combattuto con i fatti, non ti sei limitato alle parole di circostanza.
Ciao amico nostro, il ricordo della tua contagiante vitalità ci sarà d’esempio e di stimolo e ci accompagnerà nel nostro difficile e complicato cammino su questa terra.
Francesco D’Amore, Aldo Fierro, Dario Manfellotto
Una giornata davvero triste. Ci ha lasciato nella notte, improvvisamente, Claudio Puoti, un caro amico, un allievo della Nostra Scuola epatologica romana, che con tanti di noi aveva condiviso momenti di gioia, di discussione, di crescita, di entusiasmo.
Claudio, senza mai rinnegare le sue origini universitarie, aveva poi fatto un percorso indipendente, in totale autonomia, distinguendosi sempre per la sua arguzia, la passione e l’intraprendenza.
Nel mondo epatologico romano Claudio lascia un vuoto importante, come lo lascia anche nelle società scientifiche in cui aveva militato a lungo, e dove tutti conoscevano il suo piglio estroverso, ma anche la sua dedizione e lo spessore clinico.
Claudio era un uomo ribelle, colto e con idee e convincimenti forti, spesso non convenzionali, che non aveva remore ad esplicitare.
Era un uomo sincero e profondamente buono. Il suo più recente spendersi, con sacrificio ed abnegazione, a favore della causa dei migranti, non a caso è probabilmente stata la sintesi delle sue virtù migliori.
Il vuoto che Claudio ci lascia sarà impossibile da colmare. Lo ricorderemo a lungo per la sua unicità.
Ci stringiamo con affetto ad Antonella, alla cara Pi ed a tutti quelli che gli volevano bene.
Mario Angelico e Silvia Gentile
Luigi Lusiani
Il 1° Aprile è stato un giorno triste per la FADOI e per l’ANÍMO.
Luigi Lusiani ci ha lasciati dopo una vita dedicata alla Medicina, ai malati, all’ospedale, ma soprattutto al rispetto e all’amore per le persone.
Un grande clinico, che ha sempre creduto nella forza del gruppo, dell’integrazione tra le discipline e tra i professionisti.
Tutti noi lo ricorderemo con grande stima e affetto.
Ho avuto l’onore di condividere un tratto di strada con Lei, come Coordinatrice della Medicina di Castelfranco .
Ricordo il primo giorno. Non abbiamo parlato di budget, di risorse, di problemi ma di progetti, di idee, di sogni.
“Mi piacerebbe che conoscesse l’associazione italiana degli infermieri della medicina”, mi disse.
Ed eccomi ora nelle vesti di Presidente ANIMO a trovare le parole per esprimere il dolore, il senso di vuoto, la mancanza, il ricordo.
Un senso di vuoto che vogliamo riempire con tutto ciò che di bello ed importante ci ha insegnato e trasmesso.
Lei è un visionario… mi diceva “noi siamo troppo avanti…cosi avanti che se ci giriamo indietro vediamo il futuro” niente di più vero!
Avere una visione, guardare avanti, non smettere di cercare di migliorare noi stessi come donne e uomini, professionisti impegnati.. sempre… in un mestiere duro, per il quale bisogna fermarsi e riflettere, a fare scelte appropriate per il paziente, ad avere attenzione ai suoi bisogni.
Essere guidati dai valori: il rispetto, l’amore per le persone noi da lei l’abbiamo sempre “respirato”. Ha sempre creduto nella forza del gruppo, dell’integrazione tra le discipline e tra i professionisti, ha sempre riconosciuto il contributo che l’infermiere da alla cura della persona.
Tutti gli infermieri che hanno avuto la possibilità di ascoltare il suo pensiero, che sempre permeava le relazioni, anche quelle più tecniche, oggi sentono di avere perso un maestro.
Continuo ad aprire WhatsApp, a guardare le foto e a leggere l’ultimo messaggio che mi ha scritto qualche giorno fa:
“di nostalgia non si guarisce”.
Non vogliamo guarire, vogliamo vivere questa nostalgia, e trasformarla in impegno per continuare a fare sempre ciò che ci ha insegnato.
Sempre con noi!
Gabriella Bordin a nome di tutto il Direttivo ANIMO
Giovanni Mathieu
Un anno triste per FADOI.
Il 9 dicembre è scomparso Nanni Mathieu, grande past-president della nostra Società, uomo intelligente, colto e buono.
Tutti noi lo piangiamo e lo ricorderemo con stima e affetto. La FADOI abbraccia la sua famiglia.
Lo salutiamo con le parole degli amici di sempre.
“Caro Nanni, siamo coetanei (non posso ancora scrivere ”eravamo” coetanei: sei troppo vivo nel mio cuore) e abbiamo percorso strade simili e molte, moltissime le abbiamo percorse insieme. Nonostante fossimo coetanei ti riconoscevo una superiorità intellettuale, uno spessore morale, una coerenza che talvolta mi intimidivano. E per tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscerti era così: sei sempre stato un punto di riferimento. Non parlavi molto, ma quando parlavi si sentiva la tua intelligenza, la tua razionalità, lo spessore della tua anima.
Bisognava conoscerti per apprezzarti.
Abbiamo cominciato insieme l’avventura in FADOI e tu ne hai percorso tutti i gradini, fino a diventarne Presidente. Erano i momenti difficili della transizione da quell’ intuizione visionaria che avevano avuto i Padri Fondatori nella Società Scientifica moderna e dinamica che ora conosciamo..
La malattia più insidiosa ti ha preso subdolamente e poi ti ha vinto. Ma per noi sei sempre quel Nanni dei giorni del rispetto e dell’ammirazione. Eri la montagna che tanto amavi, e come le montagne eri inquieto. Ora la possiedi la tua montagna! Ora che hai raggiunto la Pace.
E quando incontrerai Marco, digli che non vi dimenticheremo, e che pregheremo per voi, anche se, in realtà, siamo noi, quaggiù ad aver bisogno delle vostre preghiere…”
Il tuo amico, Giuliano Pinna
“E’ mancato il dott. Nanni Mathieu, presidente nazionale FADOI negli anni 2007-2008.
Persona colta, curiosa, misurata e dedicata alla professione medica ed alla scienza medica ma sempre con un’attenzione particolare alla Sua ed alla nostra famiglia FADOI.
Caro Nanni, mi raccomando almeno in cielo, modera la velocità con la tua auto, perché lassù non sono abituati ai tuoi “spostamenti” con tempi inimmaginabili.
Vedi ora le montagne dall’alto, Tu che eri abituato a scalarle partendo dal basso, con una visione complementare a quella che è la nostra quotidianità.
Tu hai sempre affrontato con decisione, serietà e pacatezza i problemi della vita e della nostra professione.
I tuoi insegnamenti ed il tuo comportamento sono stati e sempre saranno d’esempio per tutta la grande famiglia della Medicina Interna Italiana.
Grazie Nanni”
Il tuo amico, Mauro Campanini
Marco Grandi
Il 30 novembre è stato un giorno triste per la FADOI e per l’ANÍMO.
Marco Grandi ci ha lasciati dopo una vita dedicata alla Medicina, ai malati, all’ospedale, alla cultura ed all’aggiornamento scientifico.
Un grande clinico, un uomo colto, un intellettuale vero, un uomo generoso.
Marco ha fulmineamente abbandonato la sua inerzia terrena e ci ha lasciati privi del suo costante apporto culturale, della sua ironia, della sua intelligenza, del suo pungente stimolo a migliorare, del suo goliardismo.
Difficile colmare il suo vuoto, la sua presenza indispensabile e sempre stimolante. Tutti i componenti della popolosissima mailing list detta la grandilist, aspettavano ogni mattina i suoi preziosi aggiornamenti su tutte le news della letteratura medica mondiale, per salvarle, catalogarle e poi usarle per i propri aggiornamenti e le proprie “presentazioni congressuali”.
La FADOI, della quale è stato un socio appassionato e impegnato e anche consigliere onorario della FADOI Emilia Romagna e l’ANÍMO non lo dimenticheranno.
Ma, di certo, ciò che ci mancherà di più è il suo affetto, la sua leale amicizia e la sua nobiltà d’animo. Noi ci stringiamo in un caloroso abbraccio all’amata moglie Roberta e partecipiamo affranti al dolore della sua famiglia.
Affidiamo il ricordo in questa pagina agli amici e agli allievi più cari.